Questo rappresenta una visione generale della Religione e la descrizione delle principali Divinità. Vi sono molti culti secondari che sono dettagliati nelle singole Regini in cui sono praticati.
ORGANIZZAZIONE RELIGIOSA
La Valle dei Sogni è un Regno dove è concessa libertà di culto. Non esiste una religione di stato, e tutti i culti sono accolti, purché non rechino danno a coloro che non ne sono seguaci. E’ tuttavia innegabile che il Culto Monoteistico del Re Divino sia uno dei più diffusi nel regno, in genere tra le popolazioni urbane.
Il culto detto del Re Divino o semplicemente “Ortodosso”, ha un carattere mondano e talvolta politicamente influente.
Il mondo in cui viviamo è un enorme campo di battaglia tra il Re Divino, campione del Bene e della Luce, e la sua nemesi comunemente chiamata Oscuro Sire (ma ci sono decine e decine di nomi con cui indicarlo: il Verme Primordiale, la Bestia, il Maligno, l’Oscuro, e così via). Il Bene e il Male si contendono le anime dei mortali per portarle in Paradiso o nell’Inferno.
Il Re Divino è aiutato nella sua opera dalle anime delle Terre Celesti, che pregano per i loro cari rimasti in terra, dagli Angeli o Virtù (manifestazioni di particolari aspetti dell’essenza divina). L’Oscuro Sire è aiutato nella sua opera dai Demoni Infernali che, come le Virtù, possono manifestarsi sulla Terra in forma corporea.
La religione giustifica una ben precisa divisione in classi sociali, una piramide in cima alla quale ci sono i Preganti (i vari ordini clericali), seguiti dai Combattenti (i nobili) e i Lavoranti (il popolo); ciascuna delle classi ha diritti e doveri ben definiti. In particolare, è compito dei Combattenti proteggere i Lavoranti e obbedire ai Preganti che riportano le volontà del Re Divino. I Lavoranti devono vivere facendo il loro dovere e rispettando i Preganti e i Combattenti.
I peccati commessi possono essere espiati con la preghiera o con i voti.
La Chiesa approva le virtù della preghiera, della carità (inclusi i contributi alle opere di bene quali la Chiesa stessa e la Guerra Santa), della confessione, del perdono, dell’umiltà, dell’obbedienza alla volontà divina come rivelata dai Suoi ministri. Chi rifiuta tali virtù o sfida la Chiesa rischia la scomunica; chi nega l’accesso nella sua casa ai sacerdoti, o non partecipa ai riti della Chiesa è condannato agli Inferi.
La parola del Re Divino è stata raccolta in un libro chiamato “il Verbo dei Re dei Re” o, semplicemente, il “Verbo”. Il simbolo della chiesa ortodossa è una stella a quattro punte.
La Regola
Tutti i monaci del Regno seguono, più o meno fedelmente, questa regola che risale ai primi anni dell’Ortodossia.
I monaci devono fare triplice voto di povertà, castità e obbedienza. Non possono possedere nulla oltre i loro abiti, e di solito dormono su un semplice pagliericcio sul pavimento della cella. E’ proibito parlare durante i pasti ed è obbligatorio seguire la Messa. Tutti i monaci devono esercitare qualche attività utile: lavorare nei campi del monastero, cucinare, costruire e riparare gli edifici monastici, copiare i codici su libri miniati…
Inoltre devono compiere i loro doveri religiosi di preghiera, studio del Verbo e opere di carità verso i poveri.
Alcuni monaci e suore si chiudono in clausura, isolandosi dal mondo. I voti proibiscono loro di abbandonare il territorio della abbazia e di parlare a chiunque non sia un membro dell’ordine, in qualunque circostanza. Il giorno comincia al Mattino (ore 0:00), con preghiere e meditazione. I monaci tornano poi a dormire e si risvegliano alle Laudi (ore 4:00) e fanno colazione all’Ora Prima (ore 7:00). La mattinata viene trascorsa lavorando (il duro lavoro fisico è considerato un toccasana per l’anima) con un breve intervallo di preghiera all’Ora Terza. All’Ora Sesta i frati consumano il pranzo, poi tornano alle loro fatiche fino all’Ora Nona, quando smettono di lavorare per pregare fino al Vespro (fino a dopo il tramonto). La Regola richiede che la cena sia consumata prima che faccia buio. Il resto della sera è trascorso in studio o in preghiera. Il monaco va a letto dopo il servizio di Compieta (verso le 21:00).
La Chiesa e la magia
Religione e magia non sono in contraddizione tra loro: molti chierici usano la magia, e molti di essi l’hanno appresa nelle scuole autorizzate del Regno. Tuttavia, essi sono spesso in comunicazione con i flussi astrali in modo “distorto”, in ragione del carattere moralmente orientato dei loro studi.
Così, essi non riescono a considerare un dato fatto magico come “neutro”, al pari, ad esempio, della legge di gravità, ma sono portati ad attribuire comunque una valenza morale positiva o negativa al fenomeno.
In pratica, per la chiesa del Re Divino non esistono demoni “buoni” o “neutri”: i demoni saranno solo e unicamente emissari dell’Oscuro Sire, quindi “cattivi”. Si noti che tutto ciò è una classificazione del tutto arbitraria, che ha indotto conflitti spesso inutili con forze “infere” che non avevano intenzioni bellicose.
Questa tendenza, tipica dei fedeli più semplici e del clero si è scontrata spesso con dati di fatto contrari: lo stesso Parsifal, pur devoto, non ha tuttavia disdegnato di affiancarsi a forze che per la propria chiesa sarebbero state demoniache. Purtroppo, questa corrente di pensiero illuminata non trova vita facile all’interno della Chiesa.
La Chiesa e la Corona
La Corona guarda alla Chiesa ortodossa del Re divino come a tutti gli altri culti del regno: li permette senza sposarne alcuno. La Dinastia dei Seleidi non ha mai fatto mostra di aver abbracciato alcuna religione, tranne in tempi andati le religioni druidiche tipiche degli elfi, e connesse con i riti degli elementi.
Per questo, la Corona ha resistito a ogni tentativo del culto monoteista di infiltrarsi nei gangli funzionali del regno. Lo stesso, ma per motivi diversi, hanno fatto le persone legate al Conclave.
I sette riti sacri costituiscono le forme rituali più importanti della religione ortodossa.
– L’Abluzione è il bagno del corpo in acqua benedetta, celebrato di solito pochi giorni dopo la nascita, per purificare l’anima naturalmente predisposta la peccato.
– Il Passaggio, che avviene di solito a 7 anni, è un rito che introduce il bambino a tutti gli effetti nella Comunità Religiosa.
– La Confessione deve essere praticata presso un sacerdote almeno una volta ogni mese, e richiede che chi si sottopone ad essa deve accettare senza esitazione qualunque penitenza gli venga assegnata.
– La Messa è il momento di raccolta della comunità in preghiera. Viene celebrata alla domenica e nelle Feste Comandate. E’ auspicata la presenza di tutti i fedeli. I servizi sono recitati in ecclesiastico, la lingua della Chiesa, e quindi quasi nessuno ne comprende il significato.
– L’Unzione è officiata prima della morte, per preparare il fedele all’aldilà.
Tutti sono incoraggiati al Matrimonio o al Voto Clericale, due sacramenti mutuamente esclusivi, dal momento che preti e monaci devono fare voti di castità.
La Chiesa ha a capo della sua gerarchia un organo chiamato la Curia, che raccoglie tutti i vescovi del Regno, nonché i maestri dei grandi ordini monastici. Ci sono dunque sei vescovi, provenienti dalle diocesi del Villaggio del Tempio Fuggente, Valle delle Ombre, Cittadella delle Nuvole, Città della Magia, Scogliere di Ellenorth, Molo dei Mercanti.
I Vescovi non sono autorità civili, ma regolano unicamente la vita della propria comunità religiosa, talvolta in conflitto con altre.
L’insieme di regole formulate dalla Curia nel corso dei secoli si chiama Legge Canonica e si trova nel Codice Curiale. La Legge Canonica contiene una legislazione completa relativamente agli affari della Chiesa (amministrazione delle terre, regole per gli ordini monastici, eresia, scomunica, decime), regola i rapporti con i non ortodossi, la condotta della Guerra Santa, , e le punizioni per i religiosi ribelli. La Legge regola anche molti aspetti della vita secolare, comprese le punizioni corporali fino alla scomunica (i giudizi di sangue, il nome dato alle pene capitali, sono al di là del potere delle corti ecclesiastiche). Queste regole, però, si applicano solo ai fedeli.
– Matrimonio, divorzio, dote
Sebbene sia opinione diffusa che il posto adatto alla donna sia il focolare domestico, ella non è considerata proprietà del marito, ma ha diritti specifici che il marito deve rispettare. Un figlio può essere promesso sposo a qualunque età per volere dei genitori, ma non può sposarsi prima dei 14 anni. Un matrimonio non è valido finché non è stato consumato; la poligamia è proibita. La Chiesa del Re Divino non riconosce matrimoni celebrati sotto altri culti.
Quando una donna si sposa deve portare una dote, ossia un contributo in terreni, beni, animali o denaro alle proprietà del marito. Una ragazza con una buona dote avrà a disposizione un più ampio rango di pretendenti, e forse anche qualcuno di rango superiore al suo. Lo sposo deve a sua volta garantire un dono di nozze ai genitori della moglie. Una dote normale è di solito pari a un anno del tenore di vita di un anno; il dono di nozze è spesso pari al costo di un mese del tenore di vita dello sposo. Il divorzio è raro e disapprovato dalla Chiesa, che lo concederà solo in caso di eresia o di adulterio. In caso di divorzio la moglie ha diritto di riavere la sua dote e 1/3 delle sue proprietà e ricchezze di sposa (a meno che, naturalmente, non si trovi dalla porte del torto). Il dono di nozze non è mai restituibile.
– Morte, testamento, eredità
Di regola, titoli e terre di un uomo passano al figlio primogenito, tolto il 10% che spetta alla Chiesa (Questa regola, della “decima ecclesiastica” è illecita per l’ordinamento della Valle, che la avversa e la punisce come furto ai danni della Corona). Successivamente vengono estinti i debiti. Il rimanente va diviso in questo modo: 1/3 alla regola, una dote a ciascuna figlia legittima, il resto al primogenito. Se non ci sono figli maschi legittimi, va tutto alla vedova; se ella non si risposa entro 3 anni, eventuali titolo e feudo tornano al signore che li aveva concessi. Altre forme di spartizioni sono consentite, se indicate dettagliatamente in un testamento scritto firmato da un prete.
L’Editto Criminale Linneiano riconosce, a differenza del precedente ordinamento, una limitata giurisdizione ai chierici del Re Divino sui proprii pari (in virtù del principio del giudizio dei pari), ma guarda con sfavore a questa pratica, specialmente in quanto, di recente, i sacerdoti di questo culto hanno preteso di assumere il diritto di giudicare i Paladini, i quali, in quanto Cavalieri per l’ordinamento militare o nobiliare della Valle, sono soggetti solo al proprio giuramento alla Corona.
Ai chierici, dunque, si applicano le seguenti pene speciali
Tutte le condanne sono eseguite in pubblico, a testimoniare un anticipo per i peccatori di ciò che capiterà loro all’Inferno, se non si redimono. Di seguito vengono elencati crimini (tra parentesi il significato) e le punizioni.
Tradimento (cospirazione al fine di deporre o uccidere il proprio vescovo): morte, spoliazione dei titoli, terre e proprietà.
Omicidio (uccisione deliberata di un ortodosso. L’autodifesa o un accesso d’ira giustificabile sono attenuanti, così come l’uccisione accidentale in una rissa di ubriachi. L’uccisione in duello non è omicidio): morte, schiavitù, pegno di sangue (fino a 5 anni di reddito).
Stupro: multa (dote standard della vittima) e/o mutilazione e/o fustigazione e/o schiavitù.
Aggressione (assalire qualcuno senza motivazione): fustigazione fino allo svenimento, mutilazione pari al danno subito dalla vittima.
Furto grave (sopra 100 SA): marchio sulla fronte
Furto piccolo: fustigazione e multa
Danni: fustigazione e/o multa
– Giuramenti e spergiuri
Virtualmente tutti i giuramenti, i contratti e le testimonianze davanti a una corte ecclesiastica sono fatti nel nome del Re Divino. Rompere un giuramento o un contratto (compreso quello di fedeltà) o lo spergiuro sono crimini seri. Al colpevole verrà assegnata una penitenza (una preghiera, una ammenda o un servizio di qualche tipo). In casi estremi si procede al taglio della lingua… dopo la scomunica o lo spoglio dei beni.
– Usura
Prestare denaro con interesse superiore al 30% annuo è proibito, se fatto ad un altro ortodosso. Tassi superiori sono concessi verso un infedele, o in caso di pagamento ritardato. Gli usurai sono colpiti da dure ammende e talvolta da pene corporali (tortura).
Vendita delle indulgenze
La teologia dell’indulgenza si fonda sul concetto che il peccato è sempre male e che, anche se il crimine viene dimenticato con il sacramento della penitenza, la giustizia vuole che un peccatore paghi sempre per i suoi crimini. La pratica di vendere tali indulgenze ai peccatori è controversa, in certe baronie praticata apertamente. La Curia è divisa sull’argomento e non si è ancora pronunciata. In teoria il denaro ottenuto in questo modo viene speso in opere di bene e di carità, controbilanciando il male commesso.
Lista dei prezzi per le indulgenze
Intossicazione: 10 SB | Adulterio: 200 SB |
Falsa testimonianza: 40 SB | Aggressione: 400 SB |
Fornicare: 50 SB | Gravi furti: 5000 SB |
Falsificare: 100 SB | Uccidere in duello: 10000 SB |
Truffe commerciali: 100 SB | Assassinio: 40000 SB |
Piccoli furti: 120 SB | Stregoneria: 100000 SB |
Schiavitù
La Chiesa condanna la schiavitù in quanto contraria al principio di amore fraterno che dovrebbe unire tutti i fedeli. In pratica la Legge Canonica autorizza la schiavitù, precisandone le limitazioni. E’ proibito fare schiavo un Ortodosso senza la sua volontà. Mettersi sotto contratto per un tempo determinato (di solito per pagare un debito) è permesso, così come è legale fare schiavi i pagani, gli eretici, gli infedeli, i criminali e i prigionieri di guerra
L’eresia
L’eresia è una credenza o un’opinione religiosa contraria agli insegnamenti tradizionali della chiesa. Ci sono quindi centinaia di eresie, alcune delle quali brutalmente (e spesso illecitamente) perseguite, altre lasciate sopravvivere, altre che sopravvivono all’insaputa della Chiesa. La punizione per un eretico che rifiuta di ritrattare e di pentirsi è il rogo. Poiché nella Valle tutti i culti sono ammessi, le pene previste per l’eresia si applicano in genere solo all’apostasia (il rinnegare il proprio culto). Questa situazione, però, lascia insoddisfatte le frange più estremiste del clero.
I SANTI DEL RE DIVINO
Gli Ordini religiosi sono numericamente molto esigui, seppur influenti nell’ambito dell’organizzazione ecclesiastica. Uno degli ordini più consistenti è quello di Santa Tarastia e che trova terreno fertile nel Cloudfortshire.
L’Ordine di SANTA TARASTIA (La giusta, la consolatrice, la protettrice degli inermi)
L’Ordine di SANTA TYLUX (La luminosa, la caritatevole, la Signora della vita)
Sfere d’influenza: Vita, cura, rinascita, luce.
Simbolo: una fenice rossa su di uno scudo giallo.
Tilux è la Santa a cui sono devoti tutti coloro che sono dediti a curare il prossimo, protettrice della della vita e dalla sua conservazione; appare come una donna splendida che irradia luce dagli occhi, raramente appare abbigliata se non di un velo d’oro che ricopre le sue spalle.
Il culto e la venerazione di Tilux è molto diffuso; i chierici di questa dottrina, prevalentemente donne, si dedicano alla cura dei malati. Operano in ospedali e lazzaretti, dove anche i poveri possono ricevere soccorso. I servizi sono gratuiti, anche se ci si aspetta che il malato faccia donazioni proporzionate alle sue possibilità.
L’Ordine di SAN VALYFER (Il Battagliero, Il Dio vittorioso)
Sfere d’influenza: Guerra, strategia militare e armi.
Simbolo: una alabarda con una gemma rosso sangue al centro.
Valyfer è la manifestazione del lato guerresco del Re Divino. Il suo culto è diffuso soprattutto tra i combattenti per ricevere forza e coraggio prima della battaglia e dai generali che invocano il suo genio per la strategia militare. Valyfer è un possente guerriero che indossa un’armatura completa ricoperta di gemme si dice che compaia a viso scoperto soltanto a coloro che sono destinati a morire in battaglia.
A questo culto, un tempo molto popolare, oggi sembra essere preferito quello di Santa Tarastia.
’Ordine di SAN THOMAS (il Benandante, La Mente, l’Astuto)
Sfere d’inluenza: Intelligenza, memoria, magia bianca.
Simbolo: una stella a tre punte ognuna di colore diverso (rosso, giallo, arancio) su sfondo blu.
Questo piccolo ordine è assolutamente unico nel suo genere, essendosi specializzato nello studio dei poteri magici necessari per affrontare le streghe, le più terribili serve in terra dell’Oscuro Sire. I Tommasiti sono stati fondati per rafforzare le schiere del Re Divino contro quelle del suo eterno nemico, e sono addestrati per combattere con la magia bianca. I Tommasiti sono sempre presenti ad ogni processo contro le streghe, per carpire i segreti della magia nera e studiare gli opportuni controincantesimi; molti di loro sono chiamati a prendersi cura dei bimbi nati sotto il segno del Benandante (ossia, avvolti nella placenta) per addestrarli alla loro opera di Servitori del Bene. Le conoscenze dei Tommasiti sono un insieme di credenze popolari (alcune delle quali assolutamente inutili, ma molto spettacolari a vedersi), prescrizioni igienichee sanitarie, e conoscenze di erboristeria. Molti di loro sono dotati di poteri magici non trascurabili, che consentono loro di leggere nella mente, spostare oggetti a distanza, di generare e controllare le fiamme. Inutile dire che sono fermamente convinti che il loro sia un dono divino, e lo usano con parsimonia. Thomas, santo a cui sono devoti gli studiosi, è un vecchio dalla lunga barba e dalla tunica ricoperta di rune, riconoscibile dall’elmo piatto con incisa la stella suo simbolo.
L’Ordine di SANTA VISIRRE (La madre delle stelle)
Sfere d’influenza: Stelle, Fortuna, Commerci e Lunghi viaggi.
Simbolo: Tre cerchi incrociati contornati da un cerchio seghettato all’esterno.
Visirre è venerata dalle cartomanti, dai veggenti, dai marinai, dai mercanti e dai giocatori d’azzardo. Il suo culto è molto diffuso nei villaggi di mare e in quelli dove c’è una florida attività mercantile. La sua religione è molto diffusa nelle zone di mare e in quelle dove esiste una florida attività mercantile. Visirre è una splendida donna dagli occhi di smeraldo e dai capelli d’oro. Indossa sempre una tunica viola contornata da frange argentee sempre in movimento. Oligarchie ecclesiastiche governano le principali città di mare e in alcuni casi anche i vertici di società segrete. A Visirre ci si rivolge spesso per conoscere il futuro. I cartomanti di Visirre sono gli specialisti erranti che vagano per il regno.
L’Ordine Occulto di SAN RAPHAEL
Sfere di Influenza: Logica, Legge, Giudizio
Simbolo (noto): Una spada sovrapposta al libro delle leggi, e un occhio a significare lo sguardo del Re Divino, a cui non sfugge niente.
Si tratta di una setta, piuttosto che di un vero e proprio Ordine, la cui Regola, mai riconosciuta dalla Curia, ed esplicitamente negata dal Priore dell’Ordine di Tarastia, prevede il dogma dell’infallibilità della Dottrina ortodossa e il voto di “apostolato militante”: la caccia furibonda agli apostati. La regola ha inoltre riformulato il concetto di eresia, estendendolo a tutti coloro che ad avviso dei canonici dell’ordine operino “per spianare la strada al maligno”. Operano in gruppi chiamati “Il Pugno di Raphael”, e sono monaci dotati di notevoli capacità investigative. Sono fanatici e intolleranti, dai metodi astuti e sofisticati, e alcuni di loro sono addestrati al combattimento. I Raffaeliti indossano (quando non sono travestiti) un soprabito blu con uno scudo bianco diviso in quattro parti da una croce blu. Abilità tipiche: reputazione, conoscenza della legge, teologia, persuadere, metodi di tortura, usare spada lunga e pugnale.
San Raphael è raffigurato in due modi contrapposti: come un austero vecchio che osserva immobile da uno scranno, e come un bambino abbigliato da bardo che attraversa il mondo. Egli vede con l’occhio di un bambino nel profondo dell’uomo.
Questo culto, non ancora ufficialmente scomunicato, è diffuso nel Ducato di Kromdar e segretamente nel Cloudfort. Per i suoi metodi e i suoi fini è considerato ai limiti dell’illegalità dalla Corona, che ne persegue tuttavia solo le manifestazioni più estreme.
’Ordine di SANBERTRAM (L’architetto, la forgia)
Sfere di Influenza: Arti e mestieri.
Simbolo: Un incudine nero davanti ad una fiamma ardente rossa.
I padri Bertramiti prendono i voti monastici, ma sono incoraggiati ad entrare nel mondo secolare e dedicarsi alle opere terrene come a quelle divine. La loro filosofia li chiama a portare la chiesa alle genti, piuttosto che le genti alla chiesa, sull’esempio del grande S.Bertram, missionario e fondatore dell’Ordine. Il pulpito di un Bertramita può essere una cassetta di legno nella piazza del mercato, o un recinto nei pascoli. Ai Bertramiti è anche concesso avere un’attività lavorativa, e molti di loro sono medici, insegnanti, carpentieri, contadini. Tutti i loro guadagni finiscono nella cassa dell’Ordine. Ci sono consiglieri Bertramiti in talune corti baronali, e questi non si fanno scrupoli nell’usare il loro potere per intervenire nella politica secolare: sono così influenti da essere spesso accusati di intrighi e cospirazioni… e spesso sono trovati colpevoli. Pare non trascurino neppure di ricorrerer all’omicidio pur di raggiungere i loro fini. Abilità tipiche: leggere e scrivere, reputazione, persuasione, insegnare, teologia, politica, osservare, ascoltare, artigianato.
Betram è il santo invocato da tutti coloro che costruiscono: fabbri, carpentieri, falegnami. E’ raffigurato come un uomo fiero e possente, davanti alla fucina o all’incudine. Altre forme lo vogliono fiamma parlante o fuoco fatuo. Il suo culto trova particolare diffusione tra i nani del clan Aranoi, che vivono ai confini settentrionali del regno.
L’Ordine di Santo DECADO (La Terra)
Sfere di Influenza: Natura, Stagioni, Clima.
Simbolo: Una fonte zampillante su tre foglie di quercia rovesciata.
Decado è il santo invocato dai contadini, dai viaggiatori per mare e per terra. E’ anche il Santo venerato dai (pochi) elfi convertiti al culto del Re Divino, per il suo patrocinio sulla natura tutta. E’ raffigurata come un giovane dalle fattezze elfiche molto belle, solitamente indossa uno scialle di foglie di quercia e tiene in mano una saetta.
Il culto è diffusissimo specie nelle fasce più povere della popolazione. Dal capriccio della natura, infatti, può dipendere la loro stessa esistenza. Ai chierici di Decado ci si rivolge per avere informazioni sul tempo, o su erbe e animali. Spesso questi sacerdoti sono erboristi e curatori nelle città di confine dove possono meglio esaminare la natura
Divinità Neutrali e Negative della Valle dei Sogni.
– Ferend detto “il Curatore”, chi lo adora porta solitamente con se un piccolo astuccio contenente foglie officinali secche, sempre utili per lenire qualsiasi tipo di dolore. In generale è adorato da tutti coloro che usano le conoscenza naturali per combattere i mali fisici e mentali.
– Gurtang detto “il Coltivatore”, chi lo adora tiene con se un piccolo portafortuna composto da semi di vario tipo, al quale si uniscono piccole pietre della terra natia. Adorato per lo più dalle comunità rurali, dedite all’agricoltura e pastorizia.
– Adenise della “La Paziente”, divinita femminile, rappresentata da una statua senza testa, poichè sono mille e stupefacenti e volti che la pietra e con essa le montagne e le valli possono assumere. Considerata alle volte madre e procreatrice non manca chi costruisce un piccolo altare in casa per onorarla durante il periodo fertile delle donne o durante la loro gravidanza. Adenise non ha oggetti sacri da tenere con sè, poichè lei è ovunque ed è ogni cosa.
– Tormad detto “La Forgia”, divinità dedita alla protezione ed ispirazione delle opera in metallo e pietra. I suoi seguaci lo onorano gettando a fondo perso piccoli pezzi di pietra o di metallo in profondi burroni, dove lui, al calore del cuore delle terra, li lavora. Com’è facile intuire i fabbri, armaioli, carpentieri, ma anche molti combattenti mercenari sono dediti a questo culto.
– Onide detta “Il Soffio”, altra divinità femminile, generatrice di venti e maremoti. Dalla personalità volubile vuole esser curata e vezzeggiata dai suoi seguaci, ovviamente i marinai, già superstiziosi di natura, trovano in questa divinità la loro perfetta amante a cui dedicare ogni attimo della loro navigazione. Il suo portafortuna è una piccola pietra di acquamarina ed i suoi altari si trovano quasi sempre nei pressi delle coste, o sulle navi.
– Turstrom detto “Il Distruttore”, divinità avversa per molti punti di vista a Gurtang. I villaggi più nascosti sulle montagne, o dispersi sulle piccole isole non mancano di costruire due altari, uno a Turstrom ed uno a Gurtang affiancati, portandovi le stesse offerte, così da non inimicarsi nessono dei due. E’ il dio della distruzione causata dalla sua ira, incontrollabile, funesta e volubile. Cicloni, tempeste, terremoti, ogni evento naturale e distruttivo è attribuito alla sua opera. Chi lo adora non ha oggetti con se, ma sui suoi altari è sempre possibile ritrovare piccoli doni votivi rotti, posti a monito del dio stesso, poichè secondo le credenze popolari e non essendo lui crudele, nel vedere l’opera della sua rabbia possa calmarsi e capire che non deve cedere al suo istinto provocando distruzione e morte.
Questi dei vengono onorati dai vecchi eremiti che hanno fatto della natura la loro ragion di vita, dalle piccole comunità montante o isolari che temono sempre l’infuriare del maltempo, sono adorati anche da ristrette cerchie di persone che vivono nelle città più acculturate, anche se hanno cura di nascondere la loro pecca, e solitamente lavorano come erboristi o alchimisti.
Alcune divinità, non buone, ma non considerabili tra le negative sono legate a particolari, quanto ignoti, culti della “Penombra”. Un soprannome legato al fatto che i templi di questi culti di cui si riconoscono ufficialmente solo due divinità, sorgono sempre in particolari luoghi che non restano mai al buio di giorno, ma nemmeno ricevono la luce diretta del sole.
Restas – venerato da tutti coloro che nel compiere il loro lavoro, per quanto poco onesto sia, non hanno mai e non verseranno mai sangue. Ne compiranno atti violenti verso il prossimo. E non lederanno i più poveri o indifesi con le loro attività.
Hedian – venerato da tutto coloro che per ideologia e situazione sociale si ritrovano esclusi dalla struttura sociale della vita a cui erano abituati, persone che oneste o meno, hanno perso tutto, vivono o sopravvivono di espedienti e commettono atti impuri solo per estrema necessità.
Hedia e Restas alle volte sono visti come divinità misericordiose, altri, invece, li reputano opportunisti e ritengono i loro seguaci dei pericoli per la crescita salubre della società e non con tutti i torti.
Divinità Negative:
La divinità negative possiedono nomi che solo i più coraggiosi o irresponsabili si azzardano a pronunciare.
Il loro culto è proibito ed i loro seguaci, se vi sono, fanno ben attenzione a restar nascosti.
Importante è sottolineare il fatto che i negromanti della Valle, e più in generale, tutti coloro che usufruiscono della magia proibita e sacrilega, non sono vincolati all’adorazione di queste divinità, poichè l’Oscuro Sire non ha bisogno di altari e riti ufficiali per corrompere con le sue suadenti promesse di potere anche i membri più leali della corte della corona.
DIVINITA’ ED ENTITA’PECULIARI
Queste entità sono venerate solamente in alcune regioni o da piccoli gruppi. Fra quest spicca Evanthia divinità della Fonte dei Sogni, Dea legata a molti eventi narrati nei regni di dominazione dei Seledi
Evanthìa dea dell’Equilibrio
Divinità del Sybilland
Sfere d’influenza: il Tempo, la Veggenza, il Destino.
Protettrice dei Sogni
Dal grembo della silente Eternità nacquero le 7 Sorelle, le Dee che rappresentano il ciclo dell’Esistenza.
La prima nata è colei che Illumina, la Luce dell’Esistenza, Adrena
La seconda nata è colei che genera tutti gli Esseri Viventi, la Grande Madre, la Vita, Nath.
La terza nata è colei che Osserva la Vita, l’unione dell’Unicità e della Molteplicità, la bilancia che mantiene l’Equilibrio, ThalAthaà, conosciuta dai mortali come Evanthìa.
La quarta nata è colei che attraversa l’Esistenza ed in essa genera il Potere, la Magia, Zotra
La quinta nata è colei che spezza la Vita, che genera Distruzione e Odio, Narichad
La sesta nata è colei che dona il Libero Arbitrio, colei che offre il Caos e piega il Destino, Sittaà, conosciuta dai mortali come Belit.
La settima nata è colei che fa scendere le Tenebre sull’Esistenza, il Silenzio, Skotha
Il Sybilland segue il culto delle 7 Sorelle, e di esse la protettrice della Contea è Evanthìa, la Dea dell’Equilibrio, colei che regge la bilancia tra il Bene ed il Male.
Vi è una distinzione tra i Templi dedicati alle 7 Sorelle e quelli esclusivamente dedicati ad Evanthìa. Nei templi comuni i devoti pregano per riporre la loro fede sulla serenità della loro Esistenza, offrendo doni e cibo anche alle Sorelle Oscure, come Narichad Sittaà o Skotha.
Nei templi dedicati ad Evanthìa giungono per chiedere aiuto e protezione, nel caso in cui nella loro Esistenza il male abbia prevalso sul bene.
Il culto di Evanthìa, conosciuta anche come ThalAthaà, la terza nata, la Dea che unisce in sé la forza dell’Unicità con la perfezione della Dualità, è incentrato sulla venerazione dell’Equilibrio dell’Esistenza. L’accettazione del dolore nella vita permette di godere anche del bene che essa offre. Ritrovare l’equilibrio, vuol dire saper interpretare i segni del passato e ricondurli nel presente per la maturazione e la crescita del proprio spirito.
I suoi sacerdoti sono veggenti, ed a seconda del dominio per cui hanno studiato e si sono allenati, possono vedere uno dei diversi momenti dell’Esistenza.
I custodi del passato sono in grado di accedere ai ricordi della vita degli esseri viventi.
I custodi del presente possono vedere l’animo delle persone, scoprendo i loro segreti e le loro paure.
I custodi del futuro sono i veggenti, che hanno il dono di vedere frammenti del futuro degli esseri che li interpellano.
SIGNORA DELLA LUCE, la Dea, Dea Senza Nome
Divinità del Lago Rubino
Sfere d’influenza: Guarigione, Luce, Protettrice delle sorgenti d’acqua
Simbolo: una luna crescente montante
Il culto antico di una divinità femminile dai molteplici aspetti venne importato dall’Ovest ad opera di una comunità di sacerdotesse stabilitasi nel Syrenton, sulle rive del Lago Rubino. Divinità dal nome ineffabile e al contempo conosciuta con molti epiteti, viene principalmente raffigurata come una donna dal volto senza età che protegge con le sue immense ali chiunque la invochi; talvolta viene anche venerata nel suo aspetto bellicoso come una guerriera dagli occhi fiammeggianti, vestita di una tunica immacolata e con un elmo alato; altre volte ancora come una madre dalle mille braccia, pronte a soccorrere i suoi figli.
Il sincretismo di tale culto ne ha permesso una rapida diffusione tra gli abitanti della Contea, nota per l’eterogeneità della sua popolazione, e una pacifica coesistenza con le altre religioni della Valle.
Si rivolgono a lei principalmente giovani donne e guaritori, ma anche partorienti e prostitute.
Åfræn, Dio del Fuoco e del Ferro
Divinità di Isyldale
Egli forgia l’Uomo dalle fiamme del braciere eterno e lo plasma con il ferro, creando un’armatura sull’anima dei mortali. Dona loro Forza e Protezione, sta agli Uomini decidere come usarli.
La divinità principale di Isyldale è Åfræn il Dio del Fuoco e del Ferro. E’ un Dio prevalentemente umano. Rappresenta la forza dell’uomo, il cui spirito indomito viene forgiato nel dolore delle esperienze negative per poi usare quel vissuto al fine di affrontare le difficoltà future, creando una corazza sul proprio animo, in grado di sorreggerli nelle battaglie che la vita metterà loro davanti.
E’ il protettore dei lavoratori, minatori, fabbri, artigiani, ma viene spesso usato anche come guida per i combattenti. Viene considerato un Dio Legale Neutrale, ma a seconda di chi lo venera, il suo culto può assumere sfaccettature buone e di protezione, oppure malvage ed incentrate su sacrifici cruenti legati al fuoco.
Viene rappresentato come un Uomo che sorregge una Fiamma ed un Martello.
I suoi sacerdoti sono suddivisi in guardiani del fuoco e artefici del ferro. Officiano in due tempi differenti, ed i devoti visitano il tempio del fuoco o del ferro a seconda della richiesta che hanno da fare alla divinità.
Anche il percorso di devozione è diviso a seconda del tempio a cui si decide di dedicare la propria vita. Si può diventare Paladini di Ferro di Åfræn oppure Oracoli di Fuoco di Åfræn.
FALON’DIN ed IL PANTHEON ELFICO
Conosciuti collettivamente come i Seldarine, che significa “la compagnia di fratelli e sorelle del bosco”, il pantheon elfico è guidato da Corellon Larethian.
CORELLON LARETHIAN, Creatore degli Elfi, Primo dei Seldarine, Coronal di Avandor
Simbolo:Luna crescente
Allineamento:Caotico Buono
Arma:Sahandrian (spada lunga)
Corellon Larethian è il capo del pantheon elfico e si narra che la razza elfica sia nata dal suo sangue durante una delle molte battaglie combattute contro Gruumsh del pantheon orchesco. E’ la rappresentazione fisica di tutti i più alti ideali elfici.
La chiesa di Corellon enfatizza il suo ruolo di protettore e artigiano piuttosto che quello di signore degli elfi. Il compito dei chierici è di fare da sentinelle ai confini dei reami elfici, sorvegliare le comunità, aiutare a costruire gli insediamenti . E’ raro trovare uno dei suoi chierici a capo di qualcosa, sebbene spesso fungano da intermediari nelle dispute tra le razze e assistano i governi elfici.
Una cerimonia da celebrarsi tutti i mesi è Lateuquor, la Comunione Forestale della Luna Crescente, che ricorre la notte in qui la luna diviene crescente.
“Gli elfi sono scultori e guardiani degli infiniti misteri della magia. Lascia uscire la bellezza che c’è in te e lascia che il tuo spirito vaghi libero. Cerca nuove esperienze e nuovi modi. Guardati da coloro che distruggono ciò che non possono loro stessi creare. Sii sempre vigile affinché non torni l’oscurità bandita e sii forte nel tuo cuore contro la corruzione della Regina Ragno“
SHANINE MOONBOW, Figlia dei Cieli Nottuni, la Nuvola Luminosa, Signora dei Sogni
Simbolo:Foschia che sia alza e una luna piena
Allineamento:Caotico Buono
Arma:Asta lunare (bastone ferrato)
Sehanine Moonbow raramente si interessa direttamente degli avvenimenti del mondo, a parte creare le illusioni per favorire gli elfi durante il ritorno alle loro dimore. Il suo potere aumenta e diminuisce seguendo le fasi lunari e raggiunge il suo apice con la luna piena. Sehanine apprezza segreti e illusioni e solo raramente dice chiaramente quello che pensa, preferndo comunicare attraverso sogni, visioni e altre esperienze mistiche. Sehanine è un essere spirituale ed effimero, avvolta da un manto di polvere lunare.
La chiesa di Sehanine è avvolta nel mistero e poco si sa circa la sua altrettanto misteriosa gerarchia. I chierici di Sehanine sono i veggenti e i mistici della società elfica. Come pastori e protettori dei morti, i chierici di Sehanine organizzano e amministrano i riti funebri e rimangono di guardia ai resti dei caduti. Come difensori delle terre elfiche, il clero di Sehanine è responsabile nella creazione e nel mantenimento di quelle illusioni a guardia dei santuari attualmente presenti e per predire potenziali minacce alla loro esistenza.
Le Beatificazioni Lunari, festività sacre caratterizzate da momenti di meditazione personale, rappresentano un momento in cui la Dea si manifesta collegando assieme gli spiriti fedeli come se fossero un’unica mente.
Sehanine è la più pontente tra le dee Seldarine. Le sue lacrime, così si narra, si sono mescolate al sangue di Corellon e hanno infine dato la vita alla razza elfica.
“La vita consiste in una serie di misteri i cui segreti sono velati dalla Nuvola Luminosa. . Attraverso la meditazione e la contemplazione è possibile raggiungere la comunione con la Signora dei Sogni. Attreverso il dormiveglia, la Figlia dei Cieli Notturni svela il passo da compiere lungo il proprio sentiero personale e la prossima destinazione nel viaggio infinito verso quella meraviglia mistica che è la vita, la morte e ancora la vita.”
FALON’DIN, il Dio della Fortuna e della Morte
Simbolo: Gufo
Allineamento: Neutrale
Arma:Bastone dalla testa di gufo
Falon’Din è il dio elfico della morte e della fortuna che guida i morti nell’aldilà.
“Nei tempi antichi, il Popolo era eterno e, e invece di morire entrava nel lungo sonno, e percorreva i sentieri mobili oltre il Velo con Falon’Din e suo fratello Dirthamen. “
—Dal Codice dei Morti
Nelle storie Falon’Din e suo fratello gemello Dirthamen sono i figli maggiori di Elgar’nan e Mythal. Falon’Din non aveva paura della notte e camminava dove il Popolo non poteva vivere. Le leggende raccontano che i gemelli erano spiriti inseparabili fin dalla nascita. Si separarono l’uno dall’altro quando il gentile Falon’Din ebbe pietà di una cerva morente e la portò a riposare oltre il Velo, in un luogo in cui Dirthamen non poteva seguirlo facilmente. Lo spirito del cervo fu liberato dal suo corpo indebolito e lei divenne libera di correre spensierata. Vedendo ciò, Falon’Din giurò che sarebbe rimasto per guidare tutti i morti al loro posto Oltre il Velo.
Da allora Falon’Din accompagnato gli anziani nei viaggi dell’illuminazione. Quando gli elfi divennero mortali, iniziò invece a portarli oltre il Velo nella morte.
Il Nyana, ovvero il Custode degli Spiriti, è l’unico Sacerdote del Dio Falon’Din, e rappresenta nella comunità elfica una delle cariche più importanti e pregiate. Un elfo che in giovane età mostra segni del tocco del Dio viene immediatamente allontanato dalla Famiglia e dagli Affetti, per essere cresciuto secondo il culto dell’Equilibrio. Il Nyana, infatti, rappresenta un guida per il popolo: in grado di vedere gli snodi del destino di ciascun individuo ha come scopo ultimo il mantenere l’equilibdio del mondo e della natura. Il Custode degli Spiriti, inoltre, è capace di varcare la soglia del Velo e camminare nell’altrove fra gli spiriti dei morti.